top of page
Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Perché sono diventato vegetariano? Perché sono un grande egoista!


Non si soffre per il vicino ma per sé

Un giorno ero su Facebook come mi capita di solito prima di addormentarmi quando, scorrendo post dopo post mi trovo un video con scritto in anteprima: attenzione immagini molto forti e non adatte a persone sensibili.

Come un bambino davanti al divieto assoluto di fare qualcosa, deciso di aprire il video senza pensarci per scoprire di cosa si trattasse quel video così misterioso e probabilmente "pericoloso".

Così clicco sul display dello smartphone e il video ha inizio.

Un maialino piccolo, poco più grande del maialino "Babe"(protagonista del famosissimo film Babe maialino coraggioso), che veniva maltrattato da un essere umano (ma anche no) preso di forza dalla pelliccia con una furia spaventosa mentre il povero emetteva dei veri e propri urli.

Urla spaventose di disperazione che, ancora oggi, echeggiano dentro le mie orecchie e sono vive più che mai nella mia mente.

Quanti video avevo visto prima di quello dove, purtroppo, venivano maltrattati animali, bambini, persone e persino civiltà intere.

Ma mai prima di allora, un semplice video, aveva causato in me un effetto così devastante: così potente da non permettermi di poter pensare più alla carne quale fonte di nutrimento o capriccio per il mio palato.

Non solo, ho cominciato a provare nausea per la carne di ogni genere: anche le bistecchine di pollo marinate di mamma Paola sono diventate un vero nemico.

Mi sono ritrovato in una situazione davvero complicata fatta di pensiero che scaturivano in reazioni fisiologiche.

In psicologia, la Neuroassociazione è un meccanismo di pensiero - reazione che sfocia, in casi negativi, in una vera e propria patologia.

Ciò che fino a qualche giorno prima reputavo normale e gustoso, oggi mi sembra feroce e mi provoca repulsione.

Ho cercato di comprendere se si fosse trattato del banale periodo post-shock che può capitare a tutti quando, per Sempione, vedi un cartone animato dove il protagonista è un tacchino simpatico e tenero e casualmente, il giorno dopo, te lo ritrovi cucinato durante il pranzo dai suoceri.

E invece no, le reazioni erano differenti questa volta.

Ora anche il corpo ha partecipato al lutto della mente, anche i sensi erano d'accordo a dire basta a quella che fino a qualche giorno prima era considerata una Delle poche se non l'unica fonte di cibo.

VEGETARIANO: sono diventato vegetariano.

Ma voglio cercare di spiegare quello che sento.

Non ho deciso di diventarlo perché rispetto gli animali.

Non lo sono diventato perché ho paura di ammalarmi di cancro.

Il vero motivo è che sono un grande egoista.

Diciamo la verita, nessuno su questa terra ama il prossimo suo come se stesso.

E non credo che l'amore per tutti gli animali del mondo possa far scegliere a chiunque di diventare vegetariano oppure vegano.

Io mi sono detto: Mirko, tu non sei carnivoro, vegetariano o vegano: tu sei un essere umano, quindi se vuoi una bistecca, vai a uccidere un vitellino, strappandolo alla mamma e uccidilo mentre continua a piangere dal dolore.

A questo punto dopo aver trattato la carne come si conviene, te la cucini e la mangi.

Bene, mi sono detto: da oggi niente più carne.

Il mio egoismo, le mie paure di arrecare sofferenze ad esseri viventi innocenti e il mio senso di colpa mi costringono a modificare la mia alimentazione.

Il problema (o la soluzione) sono io.

Non lo faccio perché amo gli animali, non lo faccio perché amo il mondo, lo faccio solo e soltanto perché ho paura di soffrire.

La mia è una scelta obbligata, non posso sottrarmi, non è stato facile ma la cosa che mi fa più paura è che sono consapevole che sarà sempre più difficile.

Le uscite con gli amici, le feste di paese, il Natale, Capodanno e Pasqua.

Forse c'è una cosa che mi fa stare davvero bene: grazie alla mia scelta, forse, toglierò fondi (pochi purtroppo) a qualche bastardo che per soldi, per arricchirsi, ordina a delle vere bestie (esseri umani o quasi) di maltrattare quei poveri animali che in tutta la loro vita (breve) non vedranno altro che dolore, sofferenze e morte.

Però, ripeto: non lo faccio per salvare il mondo ma solo per potermi guardare negli occhi.


3 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page