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Come capire se una persona è valida oppure no? Come riconoscere un farfallone tutto fumo e niente ar


Soluzione: tu fai l'assist e lui la spinge in rete.

Sei un pallone gonfiato, sei tutto chiacchiere e distintivo, sei un quaquaraqua. 

Se qualcuno ti avesse mai definito così, beh, non è certamente una cosa positiva.

Quante volte conosciamo persone che ci raccontano quello che hanno fatto nella vita, che ci decantano le loro gesta, che mostrano i propri muscoli ma in realtà nulla, o quasi, di quello che ci stanno raccontando corrisponde a verità?

Il problema è il loro, non il nostro.

Le persone di questo tipo hanno e mostrano atteggiamenti comuni e ricorrenti.

Gli atteggiamenti sono di natura estetica, ma anche interiore.

Il loro linguaggio del corpo tradisce e contraddice spesso (quasi sempre), quello che stanno dicendo con la bocca.

Solitamente, le loro richieste sono di carattere esplicitamente economico e hanno, come comun denominatore, il loro guadagno a prescindere dal progetto e dal contesto.

Le loro frasi preferite sono:


Parteciperò solamente se...


Non posso farlo a meno che...


Lo faccio soltanto ad una condizione...(richiesta fuori luogo)


Se non mi date questi strumenti non posso farlo! 


Se vuoi che ti realizzi questo, devi darmi carta bianca...

Carta bianca. Proprio qui voglio soffermarmi.  

Carta bianca significa avere la totale autonomia per sviluppare o realizzare qualsivoglia situazione o progetto. 

Il pallone gonfiato chiede carta bianca quando si sente in difficoltà, data la sua scarsa preparazione, perché avverte il fiato sul collo che proviene dalle persone coinvolte nello stesso progetto e che, sono stufe di attendere risposte che non arriveranno mai. 

Il PG si bea dei progetti realizzati in altre aziende o in altre situazioni lontane e poco verificabili perché, lui stesso, sa molto bene che si tratta di vere e proprie frottole, costruite e pianificate talmente bene da diventare verosimili anche per lui.

Ha lavorato a Milano presso l'agenzia Tal dei Tali, ha collaborato con il GURU di un determinato settore, é stato vicedirettore generale di una multinazionale che fatturava 80 miliardi di dollari: 

tutte informazioni senza senso e non verificabili. 

Una cosa è certa, tu lo conosci da anni e ha sempre svolto lo stesso lavoro e non per una multinazionale americana. 

Ma lui ti dice che il lavoro che sta svolgendo da 10 anni, non è un vero e proprio lavoro bensì un hobby: lo fa per tenersi in allenamento. 

Però, il pallone gonfiato possiede anche dei lati positivi.

È divertente, partecipa volentieri alle feste ed è innocuo. 

È in grado di rapportarsi con un bimbo di 3 anni ma anche con uno scienziato di 70. 

Sa parlare di tutto perché, effettivamente ha sempre fatto di tutto. 

È sempre sulla bocca di tutti, in senso positivo del termine perché è divertente e sa far divertire. 

Come collaborare con un pallone gonfiato. 

Anche se ci sembra esagerato, supponente, megalomane, arrivista e scriteriato, il PG resta una persona di grandi vedute, in grado di elaborare e realizzare progetti fuori dal comune, propri della sua grandezza. 

È da controllare e da supportare continuamente e cercherà di distoglierti dal tuo obiettivo perché a lui piace saltare da un argomento all'altro come una farfalla. 

Si darà malato e tenterà di inventare le più incredibili giustificazioni e, per convincerti della sua buona fede, potrebbe spingersi a farsi operare di apendicectomia senza motivo pur di dimostrare la verità.  

Che dire, è un grande attore e anche lui merita spazio nel mondo. 

Conclusioni. 

L'unica soluzione per collaborare con lui è volergli bene quindi conoscerlo prima di avviare un'attività insieme.

Non esiste altra possibilità perché se non dovessi conoscerlo prima della collaborazione, allora lo odierai per i suoi comportamenti e per i danni che arrecherà con e senza "dolo".

Se, al contrario, conosci già la "bestia" e se saprai limitarlo anzi, circoscriverlo, allora potrai sorprenderti delle sue doti e dei risultati positivi e delle intuizioni geniali che saprà portare.

Diciamo che lui mette il CAOS, la testa devi mettercela tu.

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