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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

A scuola prendi 8, la professoressa ti dice bravo e i tuoi genitori ti faranno un bel regalo.


Nella vita lavorativa non sarà proprio così.

Sono anni che lo penso e adesso è arrivato il momento di scriverlo assumendomi le responsabilità di quanto affermerò.

Non ho mai avuto un ottimo rapporto con la scuola a partire dalla materna (che ho saltato) per arrivare al Master (al quale sono stato costretto a partecipare).

Quando quella volta sono tornato a casa con un bellissimo voto e mia madre mi disse bravo, ho pensato (erroneamente) di essere sulla strada giusta.

Durante il percorso scolastico, gli studenti maturano una convinzione:

Se mi impegno e studio allora potrò realizzarmi nella vita come oggi sta avvenendo con lo studio.

La risposta te la darà la vita stessa perché, una volta cresciuti, si modificheranno alcuni aspetti della suddetta convinzione. 

A scuola consegni il compito in classe, la professoressa te lo corregge, trova 2 errori e, sulla base della sua tabella di valutazione ti regalerà la bellissima soddisfazione di un 8.

Tu tornerai a casa e, soddisfatto e pieno di orgoglio, comunicherai a tutti il grande avvenimento.

Udirai moltissimi complimenti a te rivolti e tutta la giornata ti sembrerà una splendida giornata come cantava il grande Vasco Rossi.

Nel mondo del lavoro non sarà così. 

Non esisterà più l'insegnante, non conterà più il parere dei tuoi genitori (almeno quello concreto) ma dovrai soddisfare esclusivamente il tuo cliente e ti assicuro che il voto 8 che una volta ti sarebbe sembrato "oro colato", d'ora in poi non ti sembrerà poi tanto oro.

Supponiamo per un istante che tu sia un muratore e che un cliente ti chiami per erigere un muro nel proprio giardino di casa.

Tu ti presenti al lavoro con tutti gli strumenti e gli attrezzi necessari e cominci la costruzione.

Dopo qualche ora di lavoro, finalmente il muro è realizzato.

Imponente, forte, audace, importante MA presenta 2 piccoli difetti.

Tu non ti accorgi di nulla e nemmeno il cliente se ne accorge e vi salutate caldamente con la promessa di rivedervi all'inizio della settimana successiva per l'incasso della fattura.

Tutti i clienti hanno una moglie e come tutte le mogli che si rispettino, anche la moglie di questo cliente è una donna intelligente, perspicace e attenta: lei i difetti li ha trovati!

La settimana successiva, ti presenti sorridente e festoso a casa del cliente e con fare amichevole lo saluti e lo ringrazi per la disponibilità e cortesia dimostrate nei tuoi confronti.

Lui non si presenta con il tuo stesso atteggiamento e ti chiede, senza troppi fronzoli, di seguirlo in giardino.

A quel punto ti allarmi perché non sai cosa immaginare e non trovi alcun motivo per avvalorare il tuo allarme interno che sta suonando a più non posso.

Lui si pone di fronte al muro e ti chiede di osservare attentamente. 

Tu, paonazzo e tremante dopo una rapida occhiata rispondi di no ma il cliente insiste e ti ripropone la stessa richiesta.

Allora con meno garbo ma sempre in tono rispettoso rispondi nuovamente di no.

A quel punto Lui ti mostra i due difetti riscontrati dalla moglie e ti chiede il motivo per cui una persona che si decantava così brava nel proprio lavoro abbia commesso due simili errori.

Ti chiede se puoi rimediare ma tu rispondi che ormai è troppo tardi quindi le soluzioni saranno due:


Rifacciamo tutto da capo


Il cliente si tiene il muro in quello stato in cambio di uno sconticino sul lavoro.

Lui ti risponde che il motivo in base al quale ti aveva contattato era perché le tue valutazioni da parte di altri clienti erano rassicuranti e pertanto, lui si sarebbe aspettato un lavoro impeccabile. 

Quindi il cliente sceglie la soluzione numero 1. 

Distruggi la tua costruzione con tutti gli annessi e connessi relativi allo smaltimento e alla pulizia del giardino e ricostruisci il muro. 

Questa volta impieghi due giorni per via di un eccesso di attenzione "naturale" dato lo  spiacevole accaduto. 

Di nuovo il muro è completo. 

Lui lo osserva bene, controlla per filo e per segno ogni centimetro e ti invita a ripassare l'indomani per l'incasso della fattura ovvero dopo che la moglie sarebbe riuscita a controllare. 

L'indomani ti ripresenti con fare più pacato e con molto meno entusiasmo per via del tempo perso e della scarsa soddisfazione del cliente che è divenuta anche un po' la tua. 

Lui ti accoglie e ti chiede nuovamente di seguirlo in giardino. 

Ecco un altro piccolo difetto. 

Tenti di giustificarti ma lui non ne vuole sapere. 

Metà del prezzo pattuito: questa la sua offerta. 

Non se ne parla rispondi, hai rifatto il muro anche se non ce ne sarebbe stato di bisogno e, non soltanto non guadagnerai nulla da quel lavoro ripetuto ben due volte, addirittura il pagamento dimezzato? 

No assolutamente rimane la tua risposta.

Allora lui dice: allora ci vedremo in tribunale. 

Al suono di quelle parole ti vengono in mente due cose: 

  1. Lo uccido

  2. Accetto e la chiudo qui

Decidi di accettare a malincuore, lui aveva già l'assegno pronto.

Incassi e te ne vai, accettando anche la stretta di mano.

Mentre ti appresti a risalire sul tuo furgone, di cui stai ancora pagando le rate, il tuo cervello ti riporta a scuola in quella bellissima giornata in cui due errori ti sono valsi un bell'otto mentre adesso, un piccolo, misero difetto che non ha il ben che minimo significato ti costerà una perdita enorme.

Quindi, la scuola insegna tante cose importanti e giuste che ci serviranno durante tutta la nostra vita ma il voto, la valutazione del tuo lavoro NO.

Un piccolo errore commesso durante un compito a scuola signica non prendere 10 ma prendere 8 mentre nella vita lavorativa significa non essere pagati per il lavoro svolto.

E voi cosa ne pensate?


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