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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Cambiare vita. Una scelta difficile che può salvare il tuo equilibrio mentale.


Cambio, cambia, cambiamento, cambiare, quante volte avrai ascoltato gente proferire parole del genere, cariche di emozione e ricche di sentimento ma, alla fine, diciamoci la verità: nessuno ama davvero il cambiamento. 

Sei una persona che ama le sfide e con grande semplicità passa da un progetto all'altro oppure sei il tipo di individuo che deve quasi morire per abbracciare il cambiamento?

La categoria di cui fai parte è rilevante e al tempo stesso irrilevante.

Abituarsi a cambiare ed a provare sempre situazioni nuove è certamente una condizione di vita molto propensa al benessere fisico e mentale mentre vivere all'interno del proprio stagno, rifugiato e al sicuro dalla crudeltà del mondo e degli esseri umani, può definirsi la tomba del proprio IO ma anche la persona più versatile e disponibile ai cambiamenti necessità di stabilità e tranquillità: aggettivi che poco si addicono al cambiamento.

Pertanto esistono persone propense a cambiare spesso ristorante per provare nuove emozioni culinarie, luoghi per le vacanze ma, magari, non disponibili a cambiare lavoro nonostante questo possa essere causa di disagio.

Quindi, per un motivo o per l'altro, per quanto tu ti possa sforzare, non è possibile essere un change-man/woman in tutti gli ambiti della tua vita.

Tuttavia esistono differenze tra le due tipologie di persone e queste differenze non sono soltanto rilevanti ma abissali.

Fare e non fare, provare e non provare, vivere e non vivere, questo il vero distinguo tra chi cambia e chi, invece, si oppone al cambiamento. 

Ma perché se una persona sta bene deve per forza cambiare?

Il cambiamento non riguarda solo e soltanto chi ha necessità di sentirsi meglio rispetto all'attuale condizione?

La parola cambiamento rappresenta di per sé la situazione in cui un essere vivente muta il suo stato passando da una forma per poi divenirne un'altra. 

La farfalla, è uno dei massimi esempi di cambiamento in natura ma non lo fa per necessità bensì per migliorare la sua condizione.

La necessità ti mette fretta, ansia, timore mentre fare qualcosa per migliorarsi ti dona gioia, entusiasmo, non ti fa sentire la stanchezza. 

Cambiare significa modificare radicalmente uno stato fisico o mentale (anche se molte volte la mente ed il corpo viaggiano insieme) e tale processo rappresenta sempre un momento molto difficile da affrontare. 

Il cambiamento non dovrà mai essere frainteso con adattamento. 

Adattamento significa semplicemente seguire una corrente ben definita in una strada delineata da altri come per esempio ordinare online su JustEat è diventato quasi normale, un meccanismo funzionante e collaudato che in meno di 3 anni ha conquistato il mercato dell'asporto. Le persone hanno modificato le proprie abitudini pertanto hanno seguito il "consiglio" di JustEat di rimanere a casa comodi piuttosto che andare a mangiare fisicamente al proprio ristorante preferito.

In questo caso, per sentito dire oppure aiutati da un amico ci siamo adattati ad usare un sistema che, oramai, è di uso comune.

Ma cosa succede se dovesse essere chiuso il ristorante preferito o, peggio ancora, dovesse essere tardi per ordinare?

Panico, non saremmo più in grado di affrontare la difficoltà e, il nostro adattamento ci porterà a ritrovarci in una zona colma di insoddisfazione.

Abituati all'immobilismo non saremo in grado di porre rimedio al problema, se non con grande dispendio di energie.

Adattarsi significa anche lasciare andare.

Lo stipendio che non basta per vivere quindi decido di adattare la mia vita alle entrate e non viceversa.

I nostri nonni andavano a lavorare per pagarsi la casa, i nostri genitori per pagarsi la casa al mare mentre la nostra generazione vende la casa per pagarsi le spese e poi decide di vivere in condizioni (a volte) sub-umane pur di non dover pensare di cambiare lavoro.

Quindi modificare un modo di vivere non equivale a cambiare?

Cambiare un'abitudine non è esso stesso cambiamento?

Assolutamente sì. Il cambiamento è in tutto ciò che decidiamo di non provare di nuovo.

Se decido di contattare i miei clienti utilizzando il telefono perché mi sento bravo a comunicare senza avere un contatto diretto, mi dovrò creare un format intelligente ed efficace per poter disegnare la mia chiamata ma, anche se apparentemente vincente, la mia telefonata non sarà mai davvero vincente se non inserirò ogni volta qualcosa di nuovo che possa permettere di dimostrare al mio potenziale cliente che non sto svolgendo una mansione come un robot bensì che sono interessato a lui, alla sua azienda e che il mio prodotto potrà aiutarlo nello sviluppo del suo essere imprenditore.

Ma il vero cambiamento avverrà quando deciderò di affrontare la mia paura di ritrovarmi il cliente a tu per tu come primo appuntamento quindi,  presentarmi a lui porta a porta.

Ma perché cambiare fa paura?

La paura non si nasconde nel termine cambiamento, la paura è nella difficoltà di lasciare la comodità del non cambiamento.

Il non cambiamento è certezza, sicurezza, tepore.

Il cambiamento è incertezza, senso di inadeguatezza, ansia: almeno nel pensiero iniziale.

"Ho sempre fatto così" o "Tutti fanno così" 

Le due frasi storiche di chi usa le unghie nel tentativo di aggrapparsi alla situazione attuale.

"Se l'avessi fatto prima" o "Se avessi iniziato per tempo"

Le due affermazioni di chi, col senno di poi, ha abbracciato un cambiamento inevitabile.

"..." Puntini, puntini ...

Quello che pronuncia la persona che, il cambiamento lo utilizza come stile di vita.

Non sa cosa sia perché cambiare è la consuetudine: il cambiamento costante!

Cambiamento significa passare dal mare alla montagna, dal sole alla pioggia, dall'acqua al fuoco, insomma: cambiamento significa FARE.

Cambiamento è autodisciplina perché anche se potessi permetterti di rifare le stesse cose (semplici e normali), decidi invece di modificare i tuoi schemi.

Il cambiamento è sfida perché quando fai qualcosa di nuovo presti attenzione e non dai nulla per scontato.

In utlima analisi, Cambiare significa fare e fare significa vivere e vivere significa non sprecare il poco tempo a disposizione che ci è stato concesso.

E tu, da che parte del mondo ti trovi?

E se fossi dalla parte oscura della forza, cosa pensi di fare per avvicinarti al processo di cambiamento costante?


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