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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Attacchi d'ansia? Ecco come superarli definitivamente.


In questo post ti spiegherò quello che nessuno ti ha mai potuto raccontare sulle reali motivazioni che sono causa degli attacchi d'ansia.

Soffri di attacchi d'ansia o, peggio ancora, di panico e non sai più cosa fare?

Nessuno più di me (fatta eccezione per chi fosse stato preda di attacchi d'ansia) potrà darti i consigli oppure le giuste dritte per aiutarti a debellare questo brutto male psicologico.

Ti sei recato al pronto soccorso più e più volte e ogni volta ti sei sentito ripetere la stessa parolina: STRESS.

Va bene, colpa dello stress e per un po' tutto pare andare meglio perché appurato che non stai per morire...allora tutto ok.

Ma non è così: niente è tutto ok.

Ora ti darò una spiegazione scientifica (o quasi) e poi te lo semplificherò con una similitudine o meglio una metafora, sostituendo un principio proprio con uno figurato.

Il nostro cervello, per via della sua natura, è in grado di eseguire contemporaneamente molteplici mansioni o compiti.

Alcuni di essi sono incontrollati per mantenere sempre funzionanti le funzioni vitali mentre altri compiti sono controllati dalla parte razionale della mente.

E fin qui potremmo semplificare dicendo che il comandante detta gli ordini e la truppa li esegue.

Il nostro cervello, come ogni bravo comandante, manager, leader, aspetta sempre un responso, una risposta dopo ogni azione compiuta perché necessita continuamente dei dati per poter continuare sulla giusta rotta oppure correggerla tempestivamente.

Ecco che le cose si complicano.

Il cervello dice allo stomaco cosa fare, lo stomaco esegue e grazie al sistema fantascientifico di scambio dati cablato, ridona una risposta sul lavoro svolto.

Se la risposta fosse in linea con gli obiettivi di mantenimento del sistema neuro-vegetativo allora si procederà normalmente, altrimenti, in caso di problemi, il cervello si attiverà in maniera straordinaria per correggere il disguido.

In breve, questo è il comportamento del nostro cervello durante lo svolgimento delle attività automatiche.

Ma veniamo a noi.

Per tutte le altre attività cioè quelle volontarie,  invece, siamo noi a decidere come gestire le situazioni ovvero siamo noi a decidere se e quando uscire con gli amici, siamo noi a chiedere di uscire alla ragazza che ci piace, siamo noi a scegliere il nostro percorso di studi e il nostro lavoro, siamo noi a scegliere quello che mangiamo, a scegliere se fumare o meno, etc...

Quindi ogni giorno compiamo un'infinità di attività involontarie e moltissime attività decise da noi.

Le attività automatiche sono fondamentali per mantenere in vita il nostro organismo mentre quelle volontarie dovrebbero esistere per aiutare la continuazione della vita: mangiare, bere dormire, fare movimento, socializzare, innamorarsi, giocare.

Cervello significa dunque Controllo.

Abbiamo compreso che il nostro cervello come ogni bravo comandante necessita di avere una risposta per ogni singola azione compiuta.

Ora, la domanda è:

In tutto quello che fai (volontariamente), hai il controllo di quello che succede? Cerchi una risposta per ogni azione compiuta oppure ogni tuo movimento è un enigma?

Il tuo cervello necessita SEMPRE di dati anche quando stai utilizzando la parte volontaria ma, in questo caso sarai tu a dover reperire questi dati affinché lui li possa rielaborare.

Molto spesso, invece, accade che le tue azioni rimangano a metà, che i tuoi rapporti restino incompleti e questo è causa di confusione per il tuo cervello che alla lunga si stresserà e, se trascurato, trasformerà lo stress in ansia.

Ecco la metafora.

Immagina di trovarti in un magazzino enorme. 

Il magazzino (quando si nasce) è completamente vuoto ad eccezione dell'ufficio direzionale (la parte del cervello involontaria).

Ora inizieranno ad arrivare le scatole da stoccare (gli avvenimenti della tua vita) e sarai tu a decidere come e dove riporle. 

Più sarai ordinato, preciso e più avrai il controllo del tuo magazzino ed il tuo ufficio sarà tranquillo e snello nella gestione dell'azienda.

Attacco d'ansia.

Ti è mai successo di dover fare qualcosa di fretta? Credo proprio di sì.

Come ti sei sentito? Ti chiedo di immaginare quella situazione cioè quando ti devi vestire perché sei in ritardo, ti devi ricordare di prendere le chiavi dell'auto, il portafogli, i documenti, spegnere le luci, attivare il sistema di allarme, trovare il cellulare, etc...

Poi ti trovi in auto, nel bel mezzo del traffico a rischiare di incorrere in una sanzione per via della velocità o, peggio ancora, un incidente.

Qual era il tuo stato d'animo in quei momenti?

Te li ricordi?

Bene. Questo è ciò che facciamo quasi regolarmente e per 30 anni non succede nulla ma, ad un certo punto, il magazzino ha scatoloni dappertutto e nonostante la fretta e le urgenze, il magazzino è saturo.

E così, una semplice discussione, una preoccupazione per una rata da pagare, la semplice fretta mattutina per arrivare in orario a lavoro diventano macigni pesantissimi.

Ed ecco arrivare i sintomi della morte imminente:

Fiato corto, dolori al petto, aumento dei battiti del cuore, senso di svenimento, nausea, formicolii, tremori.

E via in auto per dirigersi al più vicino pronto soccorso perché la pelle è cara, specialmente se si tratta della tua.

4 ore di attesa e via con un elettrocardiogramma che farà evincere il nulla ma come dicevamo prima, ti farà rimanere più tranquillo per i prossimi giorni.

Il giorno seguente riparti da capo come se niente fosse accaduto ma il problema è che il tuo magazzino è sempre al limite.

Dopo questa storia che ti avrà fatto rivivere l'ansia di quei momenti, ecco la bella notizia: 

Ho la soluzione per te.

Molti siti che ho visitato in passato quando ero soggetto a questi attacchi, hanno cercsto di aiutarmi a superare il momento, mi hanno dato qualche consiglio per alleviare lo stato d'ansia  ma non mi hanno rivelato la cosa fondamentale che mi sarebbe servita per risolvere il problema:

Perché avevo gli attacchi d'ansia?

Per prima cosa dobbiamo imparare a resistere a questi attacchi e per farlo ti indicherò un giochino semplice semplice.

L'ansia ed il panico crescono perché esiste uno scompenso all'interno della nostra mente ovvero non riusciamo a gestire una o più situazioni e man mano che le situazioni aumentano noi perdiamo il controllo perciò la miglior difesa (secondo il nostro cervello) è pensare a sé stessi abbandonando per un attimo il mondo esterno.

Il cervello cerca di distrarti dai problemi inutili (lavoro, soldi, fornitori, scegliere la meta per le prossime ferie, etc...) facendoti concentrare sul vero problema (per lui): la continuazione della vita (che è anche il tuo di probelma).

Ed ecco che se rifletti bene, adesso che ti ho dato questa informazione, potresti non vedere poi così male il motivo (almeno) dei tuoi attacchi d'ansia.

Il tuo cervello sta cercando di preservare la vita e per farlo, ha bisogno di scaraventare un bel po' di cartoni, fuori dal magazzino con un'azione d'urto.

Quindi abbiamo imparato una cosa nuova: 

non stai vivendo secondo uno stile di vita che ti permetta di vivere in maniera sana.

Il motivo principe dell'attacco d'ansia dipende dalla tua sensazione di non riuscire a superare un determinato ostacolo oppure una serie di ostacoli che si frappongono tra te e la libertà. 

Non necessariamente si tratta di problemi insormontabili ma potrebbe riguardare un numero elevato di impegni o preoccupazioni che, affrontate una ad una potrebbero addirittura sembrare irrisorie ma che sommate insieme creano l'Everest.

L'esercizio che ti consiglio (passo n.1):


Riprendi il controllo e concentra la tua attenzione sulla tua stanza, la tua auto oppure sul tram in cui ti trovi nel preciso istante in cui cominci ad avvertire i sintomi malvagi.


Non cominciare a dire che stai bene perché il tuo cervello sa meglio di te che non è così anzi accetta quello che sta accadendo e dai ragione al tuo cervello e al tuo corpo per quello che sta capitando.


Pensa a 5 cose che puoi pronunciare come per esempio la parola "aquila" e pronuncia le 5 parole a voce alta. Poi pensa a 4 cose che puoi vedere ad esempio una giacca rossa, a 3 cose che puoi sentire con le tue orecchie come la voce della persona seduta accanto a te in tram, a 2 profumi che puoi odorare come la federa del cuscino sopra il tuo letto ed infine ad 1 cosa che puoi toccare come il volante della tua auto ricordandoti di pronunciare tutte queste immagini, suoni o sensazioni a voce alta.

Questo esercizio ti aiuterà a focalizzare la tua attenzione verso qualcosa di concreto che necessiti però di un ragionamento.

Ti assicuro che questo semplice esercizio psico-cognitivo mi ha aiutato moltissimo in passato perché io soffrivo di attacchi d'ansia continui.

Ma ciò che, invece, mi aiutato di più è stato il passo n.2:

Da cosa dipendono i miei attacchi d'ansia?

Ho provato a riflettere e la prima risposta è stata: non saprei...

Subito dopo, però, mi sono ripreso ed ho cominciato a pensare che il motivo della mia ansia poteva dipendere dalle mie cattive abitudini alimentari, dai miei orari sregolati, dalla mia incapacità di creare un flusso di reddito adeguato e costante, dalla mancanza di attività fisica, dalla scarsa autostima, dalla mia fragilità nel farmi condizionare, dalla mia dipendenza dallo smartphone, dalla mia errata gestione degli impegni di lavoro e personali, insomma, aveva ragione lui: il mio cervello.

Altro che magazzino intasato, il mio stabilimento stava per crollare e io credevo che, invece, andasse tutto benone.

Ma come iniziare a fare le pulizie?

Il primo suggerimento che ti voglio dare è di abbracciare la tua malattia come fosse una benedizione perché molte persone non hanno la fortuna di poter raccontare di essersi sentite male perché infarto e ictus se li sono portati via senza pietà. 

In secondo luogo ti suggerisco di rivolgerti ad un professionista (uno psicoterapeuta) che abbia esperienza sulla gestione dall'ansia e del panico.

Se invece tu risiedessi a Torino e provincia e volessi parlarne direttamente con me, non esitare a contattarmi direttamente qui perché io potrò aiutarti a riprendere in mano la tua vita.

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