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Immagine del redattoreMirko Scravaglieri

Essere e Avere. Gli esseri umani sono tutti qui.


Nella tua vita, sarai e avrai e tutto il tuo mondo girerà attorno a questo fatto.

Nasci, cresci, corri, salti, canti e balli ma nella tua vita ti resteranno soltanto due cose: ciò che sei e quello che hai.

Incredibile ma all'interno dei due verbi ausiliari ESSERE e AVERE è presente la vita di tutti noi esseri umani.

Noi siamo e noi abbiamo. 

Sei uno studente al terzo anno di medicina, fra poco, sarai laureato e dopo un tirocinio più o meno lungo diventerai medico.

Quando riuscirai a raggiungere il tuo obiettivo scolastico, dirai a tutti che sei (modo di essere) medico.

Tu sarai medico e questo non potrà mai togliertelo nessuno: neppure la radiazione dall'albo, sebbene gravissima e irreparabile, potrà cancellare dalla tua testa le conoscenze e le esperienze maturate.

Sei medico e lo sarai per sempre.

Essere è importante ma sarà sempre accompagnato da quello che hai.

Durante la tua vita, avrai a che fare con migliaia, forse milioni di persone e queste persone saranno per te familiari, amici, amanti, conoscenti, colleghi, soci, compagni di squadra ma ciò che conterà per loro non sarà tanto quello che sei bensì quello che potrai dare a loro: quello che hai (i tuoi averi).

Il tuo affetto, la tua stima, la tua simpatia, i soldi, la prestazione in campo, i figli, una serata speciale, un attimo di conforto: le persone vorranno sempre qualcosa da te.

Dunque, quello che hai è un bene prezioso non soltanto per te ma anche e soprattutto per le persone vicine a te.

Anche un ladro ambisce a quello che hai perché lui non può permetterselo oppure perché ne vuole di più. 

Quello che hai è anche quello che acquisti come la casa, l'auto, i vestiti, la Playstation e quello che acquisti rappresenta ciò che sei in quel preciso istante della tua vita o, addirittura, rappresenta propriamente la tua natura.

Un operaio del dopo guerra, trascorsa una vita di lavoro, può finalmente permettersi di dichiararsi padrone di casa, avendo terminato il mutuo ed avendo estinto il debito con la banca.

La sua casa rappresenta il suo avere e, al tempo stesso, il suo modo di essere.

Sacrifici e rinunce per poter arrivare tranquillo a 70 anni per potersi rilassare durante gli ultimi anni di vita.

Scelta criticabile o condivisibile ma la cosa importante è comprendere che quello che lui ha raggiunto, cioè la propria casa, rappresenta un oggetto e al tempo stesso la sua mentalità di sacrificio unito al risparmio.

Se il genio della lampada dovesse apparire chiedendogli di esprimere un desiderio, il vecchietto risponderebbe: "più soldi in banca" che mai utilizzerà ma che fanno parte del risparmio.

Oppure il miliardario che ha tutto, che potrebbe vivere sempre da turista ma che, invece, decide di vivere in cantina (in laboratorio), alla ricerca di una trovata geniale per poter cambiare il mondo e per dare un senso alla propria vita.

In questo caso, invece, gli averi rappresentano la noia, l'apatia, l'insoddisfazione.

Probabilmente se il genio della lampada gli concedesse un desiderio, l'uomo chiederebbe più tempo da dedicare alle sue invenzioni solitarie.

Entrambi non chiederebbero sogni ma altri averi che già possiedono: il primo il risparmio mentre il secondo la sua solitudine.

Ecco che Essere qualcosa ti porterà quello che avrai mentre Avere qualcosa rappresenta ciò che, in realtà, sei.

Il più grande errore dei nostri tempi è sognare di essere qualcosa di diverso per poter immaginare di avere quello che spetterebbe al modo di essere acquisito. Così capita che si interpreti una vita non nostra, lontana dai valori e dalle cose che contano davvero, per ambire ad averi che non ci spetteranno mai.

Perché in determinati periodi della tua vita hai buttato via i soldi mentre in altri periodi, invece, hai mendicato centesimi?

Semplice, perché nei periodi d'oro eri allineato al tuo modo di essere che ti ha portato un naturale risultato di avere.

Da dove si deve partire?

Dall'essere naturalmente perché essere qualcosa ti dona le basi e le motivazioni per ottenere la tua ricompensa in termini economici ma anche per quanto riguarda i veri valori.

Partire dall'avere non ti permetterebbe di costruire ma soltanto di gestire.

Avere senza essere è innaturale perché esclude il ragionamento necessario alla comprensione delle cose.

Per farti comprendere meglio di come noi tutti abbiamo accettato la malata condizione dell'avere prima che dell'essere, ti porto ad esempio il cellulare o meglio, lo smarphone e più precisamente il navigatore.

Noi pensiamo di guidare, di essere i piloti, in realtà è lui che ci sta portando dove vuole.

Noi crediamo di avere il controllo ma siamo automaticamente guidati da un apparecchio (utile certamente) che ci ha tolto la volontà e la capacità di ragionamento. 

Ci rendiamo conto del danno causato quando, per un motivo o per l'altro rimaniamo senza cellulare: numeri di telefono, percorsi, agenda, etc..., tutto nelle sue mani.

Eppure ci viene presentato tutto come una grande utilità. 

I nostri nonni lavoravano nei campi, preparavano da mangiare (pane compreso), pulivano casa, avevano il tempo di fare figli e, addirittura di riposarsi. Il tutto senza cellulari, lavatrice, lavastoviglie, scopa elettrica.

Oggi nonostante abbiamo a disposizione tutti questi supporti che velocizzano le nostre attività,  siamo costantemente in ritardo e non riusciamo più ad avere tempo per noi stessi, per la famiglia e per stare insieme alle persone piacevoli come i nostri amici, per esempio.

Detto questo, ricordati di Essere, prima e Avere, poi e la tua vita subirà un influsso positivo come per incanto.


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